Nel 1961, alla Dwan Gallery di Los Angeles, Scarpitta espone, oltre alle sue “bende”, anche una serie di “X-frames”, opere concepite come moduli variabili nella disposizione che preannunciano l’arte minimalista, destinata a imporsi presto sulla scena internazionale. Nel 1964, nella sua personale alla Galleria dell’Ariete di Milano, espone opere realizzate tra il 1958 e il 1963, tra cui i lavori in cui innesta nel quadro frammenti, cinture di sicurezza o pezzi d’auto, collegati alla sua esperienza e passione per le corse automobilistiche, fondamentali nella sua vita e nella sua arte.
Nel 2005, alla Fondazione Mazzotta di Milano, viene presentato il catalogo generale delle sue opere (Editore Mazzotta) curato da Luigi Sansone.
Tra le mostre personali, oltre a quelle sopra citate, tenutesi negli Stati Uniti e in Europa, ricordiamo: Galerie Schmela, Düsseldorf, 1963; Galerie Aujourd’hui – Musée des Beaux-Arts, Bruxelles, 1964; Galleria dell’Ariete, Milano, 1964; Contemporary Arts Museum, Houston, 1977; Biennale di Venezia, 1972; Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano, 1985; Galleria Niccoli, Parma, 1990; Biennale di Venezia, 1993; Civica Galleria Renato Guttuso, Bagheria, 1999; Art Car Museum, Houston, 2001; Marianne Boesky Gallery, New York, 2011; Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino, 2012; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington D.C., 2014; Luxembourg & Dayan Gallery, New York, 2016; Contemporary Art Museum, St. Louis, Missouri, 2018; Studio A Invernizzi, Milano, 2021; Galleria Mattia De Luca, Roma, 2024.
Note
1 – Questa testimonianza di Salvatore Scarpitta è stata pubblicata la prima volta in “Castelli and His Artists – Twenty-five Years”, catalogo, Aspen Center for the Visual Arts, Aspen, Colorado, 1982.