ARTISTI

Salvatore
SCARPITTA

Salvatore Scarpitta (New York, 1919-2007) giunge in Italia da Los Angeles nel 1936 per studiare all’Accademia di Belle Arti di Roma e ritorna definitivamente negli Stati Uniti nel dicembre 1958. Le sue prime mostre personali si tengono a Roma: Galleria Chiurazzi (1949), Galleria Il Pincio (1951), Galleria La Tartaruga (1955, 1957, 1958) e a Milano alla Galleria del Naviglio (1956) e alla Galleria dell’Ariete (1964). Nella personale del 1958 alla Galleria La Tartaruga, Scarpitta presenta un nucleo di opere che lo renderanno famoso e su cui è basato il suo successivo lavoro: i quadri “bendati”. L’anno seguente espone questi quadri alla Leo Castelli Gallery di New York, segnando l’inizio di un proficuo rapporto di amicizia e lavoro con Leo Castelli, documentato da una lunga serie di mostre personali e collettive a cui parteciperà nei decenni successivi. Come l’artista stesso ricorda, l’incontro con Castelli avvenne a Roma: “Incontrai per la prima volta Castelli in Italia nel 1957. Venne nel mio studio a Roma, presentatomi da un pittore italiano, Piero Dorazio. Cercava giovani artisti da inserire nella sua nuova galleria di New York City. La nostra lunga amicizia iniziò così. Io desideravo tornare a casa negli Stati Uniti già da un po’ di tempo, ma sapevo che solo il mio lavoro, la mia sola risorsa, poteva portarmici, così osservavo Leo con apprensione mentre si aggirava per quel gran casino che era il mio studio. Da qualche parte, tra le tele arrotolate e legate, trovò ciò che cercava. Con l’aiuto di Ileana Sonnabend e di Frederick Kiesler, la mia prima esposizione newyorkese da Castelli fu organizzata per il mese di gennaio 1959. Tornare a casa, dopo un’assenza di dodici anni, era meraviglioso, perché mi gettava a capofitto nella grande arena che New York rappresenta per qualunque artista. Ero pervaso dallo spirito degli inizi, e qui cominciò per me una nuova vita, e da allora ho esposto con Leo” (1).
EGG WALKER
Anno: 1992
Tecnica: bronzo patinato
Misure: 42 x 11 x 16 cm
Nel 1961, alla Dwan Gallery di Los Angeles, Scarpitta espone, oltre alle sue “bende”, anche una serie di “X-frames”, opere concepite come moduli variabili nella disposizione che preannunciano l’arte minimalista, destinata a imporsi presto sulla scena internazionale. Nel 1964, nella sua personale alla Galleria dell’Ariete di Milano, espone opere realizzate tra il 1958 e il 1963, tra cui i lavori in cui innesta nel quadro frammenti, cinture di sicurezza o pezzi d’auto, collegati alla sua esperienza e passione per le corse automobilistiche, fondamentali nella sua vita e nella sua arte.
Nel 2005, alla Fondazione Mazzotta di Milano, viene presentato il catalogo generale delle sue opere (Editore Mazzotta) curato da Luigi Sansone.
Tra le mostre personali, oltre a quelle sopra citate, tenutesi negli Stati Uniti e in Europa, ricordiamo: Galerie Schmela, Düsseldorf, 1963; Galerie Aujourd’hui – Musée des Beaux-Arts, Bruxelles, 1964; Galleria dell’Ariete, Milano, 1964; Contemporary Arts Museum, Houston, 1977; Biennale di Venezia, 1972; Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano, 1985; Galleria Niccoli, Parma, 1990; Biennale di Venezia, 1993; Civica Galleria Renato Guttuso, Bagheria, 1999; Art Car Museum, Houston, 2001; Marianne Boesky Gallery, New York, 2011; Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino, 2012; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington D.C., 2014; Luxembourg & Dayan Gallery, New York, 2016; Contemporary Art Museum, St. Louis, Missouri, 2018; Studio A Invernizzi, Milano, 2021; Galleria Mattia De Luca, Roma, 2024.
Note
1 – Questa testimonianza di Salvatore Scarpitta è stata pubblicata la prima volta in Castelli and His Artists Twenty-five Years, catalogo, Aspen Center for the Visual Arts, Aspen, Colorado, 1982.